In primo piano

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DURC IN REGOLA PER PARTECIPARE A UNA GARA D'APPALTO

Del 24 Novembre, 2016

L’azienda che risulti in regola con il possesso del Documento unico di regolarità contributiva (DURC) al momento dell'aggiudicazione di una gara d’appalto, ma non nel momento in cui presenti la sua offerta, può essere esclusa dalla partecipazione alla gara.

Lo ha sancito la Corte di Giustizia Europea, con la sentenza n. 199/15 relativa alla causa promossa dal Consiglio di Stato italiano per valutare la conformità delle norme del Dlgs n. 163/2006, in materia di regolarità contributiva (Durc).

La normativa nazionale (Codice appalti) rende obbligatorio per l’amministrazione aggiudicatrice di escludere l’impresa non in regola con il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, e ciò non risulta in contrasto con le disposizioni comunitarie in materia di appalti pubblici (articolo 57 della Direttiva 2014/24/UE, che ha abrogato abroga la direttiva 2004/18/CE).

DELITTI AMBIENTALI: PRIMA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Del 21 Novembre, 2016

La Corte di Cassazione si è per la prima volta pronunciata in merito alle fattispecie di reato ambientale ex art. 452-bis del Codice Penale, introdotte dalla legge 68/2015. La sentenza n. 46170/2016 va a chiarire il concetto di reato di inquinamento ambientale, a oltre un anno dalla sua introduzione. Fra i principi giuridici di maggior rilievo del provvedimento della Suprema Corte, si stabilisce che non è necessaria una condizione di irreversibilità del danno ambientale prodotto per giudicare una condotta abusiva.

CASO WHATSAPP-FACEBOOK: NON SARANNO PIÙ SCAMBIATI I DATI DEGLI UTENTI EUROPEI

Del 17 Novembre, 2016

Tutto era partito quando, a fine agosto della scorsa estate, WhatsApp introduceva una variazione della propria policy d'uso. Le nuove condizioni di utilizzo del diffuso servizio di messaggistica prevedevano la condivisione dei dati personali degli utenti con il social network Facebook, previo consenso. Ma proprio su questo era scoppiato il caso, su quanto tale "consenso" fosse veramente informato e quali sarebbero state le ripercussioni sul profilo della privacy degli utilizzatori.

Dopo il no senza condizioni dalla Germania, altre Authority europee si sono opposte - fra cui più recentemente anche quella del Regno Unito - chiedendo la sospensione dello scambio dei dati fino a che la situazione non si fosse chiarita dal punto di vista legale. I Garanti alla privacy in tutta Europa avevano aperto istruttorie in merito alle operazioni di scambio dei dati degli utenti della popolare piattaforma di messaggistica e il colosso di social networking e, a fine del mese scorso, la questione era finita anche nel mirino dell'Antitrust. Avviate ben due procedure di indagine, in merito alle modalità con le quali gli utenti del servizio di messaggistica avrebbero "accettato" la variazione della privacy policy con il consenso al conferimento dei dati al social network Facebook.

Alla fine l'azienda ha annunciato che non effettuerà raccolta di dati da WhatsApp per scopi pubblicitari di profilazione degli utenti, in Europa, nemmeno per migliorare il servizio. Tuttavia le due piattaforme continueranno a "parlarsi" per scopi di gestione amministrativa e di contrasto allo spam.

SVILUPPO SOSTENIBILE: IL RUOLO DELL’ITALIA ALLA CONFERENZA DEGLI STATI GENERALI 2016

Del 14 Novembre, 2016

Lo scorso 8 e 9 novembre a Rimini si è tenuta l’annuale conferenza degli Stati generali della Green Economy.
L’Italia è alla sua terza partecipazione agli Stati Generali, continuità e impegno dimostrato anche con l'introduzione del reato ambientale.
Durante la due giorni sono state presentate due ricerche sullo stato della Green Economy italiana rispetto all'Europa e al Mondo.
In generale si può dire che l’Italia si pone in una posizione di evoluzione virtuosa per quanto concerne i processi produttivi e di consumo, anche se emerge ancora qualche difficoltà in tema di regolamenti collettivi. In quest’ottica l’impegno del Consiglio Nazionale della Green Economy è orientato al successo di alcune proposte, fra le quali in primis l’attuazione dell’accordo di Parigi sul clima.
Il Paese, con le sue dimensioni e la ricchezza di mezzi tecnici ed eccellenze, può essere un esempio per l’Europa, oltre a vantare una cultura del territorio e delle persone che possono essere di incentivo al cambiamento virtuoso.
In merito, nello spazio dedicato alle nuove proposte, è stato esposto il decalogo verde per uno sviluppo sostenibile dell’economia italiana.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA: ANCHE NELLE SOCIETÀ DI SOLI SOCI LAVORATORI

Del 10 Novembre, 2016

Sul tema si è pronunciata la Commissione Interpelli, che ha espresso un parere interpretativo sull’art.47 del Testo Unico di Sicurezza, relativo nello specifico alla designazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, rispondendo all’Interpello n. 16/2016 di Regione Marche sulla presenza o meno del Rappresentante alla Sicurezza anche nelle società nelle quali operino esclusivamente soci lavoratori.
La Commissione Interpelli risponde affermativamente, sostenendo che in tutte le aziende, organizzazioni e unità produttive, incluse quelle in cui operino esclusivamente soci lavoratori, le funzioni di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza – nel caso in cui "non si proceda alle elezioni previste dai commi 3 e 4" come cita il richiamato art. 47 del Testo Unico di Sicurezza/d.lgs. n. 81/2008 – siano esercitate dal Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST) o del sito produttivo di riferimento.