APPROVATO IL DDL 2217 con il via libera dalla Camera al provvedimento “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”, presentato su iniziativa congiunta del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministro della giustizia e del Ministro del lavoro e politiche sociali. La nuova disposizione fra i nodi principali riscrive il reato di caporalato, prevedendo la responsabilità del datore di lavoro, oltre ad un inasprimento delle pene per gli intermediari, e obbligo di confisca dei beni. Per approfondire clicca qui.

Novità previste dal decreto legislativo n.185 del 24 settembre 2016, in vigore dallo scorso 8 ottobre come correttivo del provvedimento di legge conosciuto come “Jobs Act”. Non sono previste sostanziali variazioni al nucleo della legge (in materia di tipologie contrattuali e licenziamenti), ma sono introdotte diverse misure aggiuntive: oltre a misure di carattere istituzionale, altre misure dispositive, in particolare sui temi di ammortizzatori sociali, lavoro accessorio e dimissioni telematiche.
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Dal 1° ottobre è entrato in vigore il “Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di informazione commerciale”, provvedimento promosso dal Garante alla privacy frutto del lavoro di concerto assieme a vari soggetti fra le confederazioni imprenditoriali, le associazioni di categoria e di consumatori coinvolte.
Il Codice disciplina un ambito strategico per il mercato, oltre a definire le modalità di un uso corretto di banche dati e strumenti di analisi informative, nel rispetto dei criteri di riservatezza.
Le società che erogano informazioni su attività commerciali di imprenditori e manager dovranno conformare il trattamento dei dati personali a quanto prevedono le nuove disposizioni, già sintetizzate in occasione del loro varo in un comunicato dell’Autorità.
Un’utile infografica a corredo ne sintetizza le regole principali.

Dopo la modifica della policy per gli utenti della popolare piattaforma di messaggistica, con importanti implicazioni sul profilo della privacy, il Garante per la protezione dei dati personali vuole vederci chiaro, e chiede all'azienda di fornire maggiori informazioni entro il prossimo 15 ottobre. Clicca qui per leggere l'articolo.

I consulenti saranno chiamati ad attestare il c.d. rating reputazionale dell'impresa. Si tratta di rating connesso al possesso di requisiti reputazionali valutati sulla base di indici qualitativi e quantitativi, oggettivi e misurabili (tra cui la titolarità del Modello 231), nonché sulla base di accertamenti definitivi che esprimono la capacità strutturale e di affidabilità dell’impresa. Per saperne di più clicca qui.