Fra le principali novità della nuova disciplina vi sono importanti cambiamenti in merito all'ambito di applicazione, sia sul piano territoriale che materiale. Clicca qui per leggere l'approfondimento.
A un mese dalla sua presentazione alla Camera, ecco il testo del disegno di legge n. 4138 «Modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, al decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e altre disposizioni, in materia di organismi di vigilanza degli enti e di responsabilità per illecito amministrativo dipendente da reato degli enti, delle banche, delle società di intermediazione finanziaria e delle imprese di assicurazione». Seguiamo gli sviluppi del progetto, su cui vi terremo aggiornati!
Come sa chi segue i nostri aggiornamenti, il Regolamento (UE) 2016/679, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, è entrato in vigore lo scorso 24 maggio 2016. Il provvedimento prevede un tempo di due anni per l’adeguamento alle nuove disposizioni da parte dei destinatari: enti pubblici e privati, imprese e professionisti. Dopo tale periodo, si è passibili di sanzioni, molto gravose, che possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo totale.
Con "Focus Privacy" vi aggiorneremo settimanalmente con le principali novità introdotte dalla normativa europea in tema di protezione dei dati, con informazioni utili per operare nel rispetto delle nuove disposizioni. Continuate a seguirci!
Con la sentenza del 24 novembre 2016, n. 23989, la Suprema Corte, accogliendo il ricorso dell'Agenzia delle Entrate avverso a un'azienda, ha chiarito che il credito d'imposta per chi crea nuovi posti di lavoro non è riconosciuto in caso di accertamento di non rispetto delle norme sulla sicurezza e la salute dei lavoratori (ex decreto lgs. 81/2008) a prescindere dall'entità della sanzione comminata.
Con la ratifica dell’Accordo istitutivo del Tribunale Unificato Europeo dei Brevetti, legge del 3 novembre 2016, n. 214, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2016, n. 275, l’Italia aderisce al nuovo sistema di protezione della proprietà intellettuale dei brevetti in Europa.
Da oltre 25 anni si lavora al progetto di istituzione di un Brevetto Unitario per l’intero territorio dell’Unione Europea, e di un Tribunale Unificato dei Brevetti. L’attuale sistema di tutela della proprietà industriale a livello europeo, infatti, prevede un fascio di brevetti nazionali, concepito come unitario ma di fatto reso effettivo “nazionalizzando” il brevetto per ciascuno Stato in cui si vuole estenderlo, con relative problematiche sia tecniche, come la sua traduzione nella lingua dei paesi, sia per il fatto che le relative cause devono svolgersi distintamente in ogni stato in cui viene riconosciuto il brevetto.
Nella prospettiva di introduzione del nuovo sistema di tutela con l’istituto del Brevetto Unitario e del Tribunale Unificato Europeo, i maggiori vantaggi dovrebbero esserci soprattutto per le piccole e medie imprese, per le quali i costi della brevettazione, della gestione e della difesa giudiziaria della proprietà industriale, incidono maggiormente. Si tratta infatti di cifre spesso troppo alte per molte imprese e start-up italiane. Dal risparmio di queste spese potrebbero derivare risorse preziose da dedicare all’innovazione.
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